L’efficacia delle pratiche di consapevolezza per migliorare la concentrazione, l’attenzione, la regolazione emotiva e l’equilibrio personale.
Anche i bambini e i ragazzi possono essere stressati da eventi che accadono a loro e nel loro contesto abitativo, relazionale e sociale?
Sì, molti psicologi ritengono che i bambini del nostro tempo si confrontino con una quantità di stress decisamente maggiore rispetto a quella affrontata dai bambini delle precedenti generazioni, in quanto sono inseriti in un sistema sociale e familiare che può produrre numerose frustrazioni e difficoltà da risolvere e gestire ogni giorno. I bambini, come noi adulti, sono oggi coinvolti in una pluralità di pressioni, vivono dentro un susseguirsi continuo di stimoli, anche contraddittori, provenienti da un ambiente ricco di gratificazioni ma anche di richieste: a pochi anni di vita hanno agende ricche di impegni spesso competitivi che richiamano prestazioni da dare ma può mancare lo sperimentare la libertà di un tempo per sé, in cui “non fare niente di speciale”.
È stato dimostrato da ricerche che il periodo della pandemia che abbiamo vissuto ha aumentato in bambini e giovani i segnali di disagio legati al distanziamento sociale, all’eccessivo ricorso ai dispositivi elettronici, ha suscitato ansia e depressione. I nuovi media e i social network, penetrati con prepotenza nella vita familiare, scolastica e sociale, rischiano di compromettere la capacità dei bambini di assaporare i momenti insieme e di essere consapevoli del loro presente. Nell’era digitale la capacità di restare calmi e focalizzati è diventata un’impresa e la diminuzione della capacità attentiva in quest’epoca è stata documentata da vari studi: siamo scesi da una media di 12 secondi nel 2000 ai soli 8 secondi di oggi, in pratica siamo attenti quanto un pesce rosso.
Inoltre per i bambini una potente fonte di stress è rappresentata dallo stress dei genitori, in quanto i figli sono estremamente sensibili ai cambiamenti che si realizzano intorno a loro, ai sentimenti e alle reazioni dei genitori.
I bambini mandano una serie di segnali di stress che non sempre noi adulti siamo in grado di cogliere; vediamoli nel dettaglio:
stress fisici come mal di testa, dolore allo stomaco, battito cardiaco accelerato, senso di stanchezza;
stress cognitivi come difficoltà di concentrazione, preoccupazioni eccessive, pensieri irrazionali;
stress emotivi come ansia, nervosismo al mattino, sbalzi di umore, demotivazione, scoppi di rabbia;
stress comportamentali come minore livello di attività, difficoltà ad addormentarsi, comportamenti fobici o aggressivi, scoppi di pianto, abbuffate di cibo;
stress relazionali come senso di esclusione, ritiro sociale, difficoltà con compagni ed insegnanti, litigiosità familiare.
Per fronteggiare questi stati di malessere la mindfulness può essere una possibile risposta. ‘Mindfulness’ significa essere attenti a quello che accade nella nostra mente, nel nostro corpo e intorno a noi, proprio qui e ora, proprio in questo momento. È come se stessimo guardando da lontano senza farci coinvolgere e senza giudicare.
La Mindfulness (consapevolezza, presenza mentale), con pratiche di meditazione opportunamente adattate alle diverse età, aiuta i bambini a radicare la propria esistenza in una quotidianità gioiosa e propositiva e a dare loro la possibilità di accedere a una modalità nuova di stare al mondo: più consapevole, emotivamente equilibrata e più compassionevole. I bambini e i ragazzi possono sperimentare l’impagabile gusto di “essere”, piuttosto che di “fare”.
Sono stati elaborati nel mondo anglosassone diversi protocolli di training sistematici alla mindfulness per bambini e ragazzi; ne cito alcuni: Inner Kids, Inner Resilience, Mindful Schools, MindUP, Still Quiet Place e nei paesi orientali la mindfulness è da tempo presente per cultura e tradizione nel bagaglio della formazione dei bambini in età scolare.
Anche in Italia è stato elaborato per i bambini un programma di riadattamento del protocollo di riduzione dello stress basato sulla Mindfulness, ispirato dai protocolli già esistenti in altri Paesi, denominato “Il fiore dentro”, per bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni e attuato presso classi primarie di diverse scuole romane.
Le ricerche scientifiche più recenti, dal 2005 in poi, hanno evidenziato come il training alla mindfulness possa migliorare il benessere generale dei bambini riducendone lo stress, l’ansia, la reattività ed il cattivo comportamento, aumentando la calma, la qualità del sonno, la cura e la consapevolezza di sé, l’empatia, l’ottimismo, la competenza emotiva e sociale, l’attenzione sostenuta e l’essere più concentrati. Esso contribuisce anche allo sviluppo di abilità cognitive quali pensare in maniera più innovativa, migliorare la memoria di lavoro, la pianificazione, il problem solving e la capacità di ragionamento. Inoltre i programmi MBSR (di riduzione dello stress basati sulla mindfulness) per bambini sono accettati di buon grado e non presentano effetti collaterali.
La mia proposta è quella di realizzare presso la Cooperativa E-Movere, nella sede di Jesi, il programma “Il fiore dentro” a cui mi sono formata.
Esso è costituito da 8 incontri di un’ora, a cadenza settimanale, e prevede:
Saranno attivati due gruppi secondo due fasce di età: un gruppo per bambini dai 6 ai 9 anni (dalla classe prima alla terza della scuola primaria) il lunedì pomeriggio dalle ore 16.30 alle 17.30 e un gruppo per bambini e ragazzi dai 9 ai 12 anni (dalla classe quarta della scuola primaria alla classe prima della scuola secondaria di I grado) il lunedì dalle ore 18.00 alle 19.00. I gruppi saranno formati da un minimo di 8 ad un massimo di 10 bambini/ragazzi. In caso di numerose richieste si potranno formare altri gruppi il venerdì pomeriggio.
Al programma originario di 8 incontri predefiniti, per agevolare le famiglie nelle possibili assenze dei figli, si aggiungono due incontri di recupero, considerando che verranno ripetuti gli incontri con il maggior numero di assenze (usufruibili comunque da tutti).
Chi conduce gli incontri di Mindfulness?
Sono Raffaella Ramazzotti, Psicologa, Psicoterapeuta familiare (indirizzo sistemico-relazionale-simbolico-esperienziale), Istruttrice di protocolli basati sulla Mindfulness dal 2015, iscritta al Registro Nazionale Mindfulness, l’albo degli istruttori certificati in questa specifica formazione professionale. Sono anche una mamma, sono stata educatrice e sono una frequentatrice di E-Movere per i corsi di Psicomotricità di mia figlia.
Per ulteriori informazioni non esitate a contattarmi! Potete chiamare o mandare un messaggio Whatsapp al 3475256190 o un’email a raffy.ramazzotti@gmail.com
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